Mastoplastica Additiva Sottomuscolare

Che sia per aumentare la misura del proprio seno, per renderlo più simmetrico oppure ridargli forma e tonicità a seguito di una gravidanza, dell’allattamento o dopo un’importante perdita di peso, non c’è dubbio che la mastoplastica additiva sia l’intervento di chirurgia plastica più richiesto in tutto il mondo.

Si tratta ormai di operazioni molto semplici e sicure, svolte posizionando protesi, tonde o anatomiche, sotto al muscolo gran pettorale o sotto la ghiandola mammaria.

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente non sei soddisfatta del tuo seno e sei alla ricerca di informazioni per valutare quale sia l’operazione più adatta a te, dunque scopriamo tutto quello che c’è da sapere sull’intervento di mastoplastica additiva sottomuscolare.

Pro e contro

La mastoplastica additiva sottomuscolare è particolarmente indicata nelle pazienti con ipoplasia mammaria, cioè dotate di un seno poco sviluppato, nonché quelle di corporatura leggera o con pelle sottile, in quanto questa collocazione rende la protesi meno visibile.

Il posizionamento dietro al muscolo fa sì che si possa trarre vantaggio anche dal movimento delle braccia che, stimolando il muscolo pettorale, riducono il rischio di contrattura capsulare.

pro e contro

Tale inconveniente fino ad alcuni anni fa era molto frequente, poteva interessare, infatti, oltre il 30% delle operazioni di ingrandimento del seno.

Questo si manifesta perché quando si inseriscono delle protesi, scatta nell’organismo un meccanismo di difesa che fa produrre una sorta di capsula che va a rivestire la protesi stessa.

In alcuni casi, però, questo processo può dare origine a capsule molto rigide, che possono anche far assumere alla mammella forme anomale, per cui si rende necessario un secondo intervento. Oggi, tuttavia, l’incidenza di tale fenomeno si è notevolmente ridotta, attestandosi intorno al 5% sul totale degli interventi.

Inoltre, si è osservato che il rischio di contrattura muscolare è inferiore nelle donne alle quali sono stati posizionati gli impianti sottomuscolo. Tra i vantaggi di questo tipo di intervento si possono menzionare anche una minor predisposizione alla formazione di ematomi, che tendono a comparire nelle 12-24 ore successive all’intervento, nonché una perdita inferiore di sensibilità del capezzolo.

Sussistono, comunque, anche alcuni possibili svantaggi come un maggior dolore post operatorio, dato che si tratta di una tipologia di intervento più invasiva, che va a lavorare più in profondità rispetto al posizionamento della protesi sottoghiandolari.

Occorre, comunque, precisare che l’intensità e la durata del dolore sono fattori molto soggettivi. Un ulteriore svantaggio che talvolta si verifica è la possibile asimmetria tra le due mammelle, causata dallo spostamento di una o entrambe le protesi verso l’alto per via delle contrazioni dei muscoli pettorali.

Sottomuscolare o sottoghiandolare

L’intervento di mastoplastica additiva prevede l’inserimento di una protesi sottomuscolare o sottoghiandolare.

Tale scelta è di competenza del chirurgo plastico, in quanto è il professionista indiscusso in grado di valutare la soluzione migliore per la sua paziente, tenendo conto non solo delle sue richieste, ma anche della sua costituzione fisica, delle condizioni del suo seno, dello spessore dei tessuti e del risultato che si vuole ottenere.

Collocare la protesi al di sotto della ghiandola mammaria è sicuramente più semplice per il chirurgo, in quanto l’intervento è più superficiale, infatti anche i tempi di recupero per la paziente sono minori. Con questa tecnica, inoltre, si ha un maggior controllo della forma della mammella, che oltretutto non cambia quando si contraggono i muscoli pettorali.

mastoplastica additiva sottomuscolare vs mastoplastica additiva sottoghiandolareQuesta opzione è consigliabile perlopiù alle donne con un tessuto mammario abbastanza spesso.

Tuttavia, questo posizionamento rende i bordi della protesi più palpabili, soprattutto nei soggetti con pelle sottile o chi opta per impianti di grandi dimensioni.

Si registra anche una tendenza lievemente maggiore di casi di contrattura capsulare.

Inoltre, considerata la vicinanza con la ghiandola mammaria, esami diagnostici come la mammografia potrebbero essere resi più difficoltosi.

Il collocamento al di sotto del muscolo, è stato studiato per risolvere le problematiche che possono insorgere con quello sottoghiandolare.

Questo posizionamento è particolarmente indicato nei casi di poco sviluppo ghiandolare e, in generale, per tutte coloro che scelgono protesi più grandi di al massimo due misure rispetto alla taglia iniziale, oltre che alle pazienti con pelle molto sottile, mentre è sconsigliato a quelle affette da ptosi severa.

Ci sono poi due varianti più recenti che sono la mastoplastica additiva sottofasciale, con la quale la protesi viene inserita sotto la fascia del muscolo grande pettorale, e il Dual Plane, in cui la parte superiore della protesi è collocata sottomuscolo, mentre quella inferiore si posiziona sotto la ghiandola.

Decorso post operatorio

Pur essendo un intervento semplice e ormai diventato di routine, la mastoplastica additiva sottomuscolare resta comunque di un’operazione chirurgica, con annesse possibili complicazioni, seppur rare.

decorso post operatorioPer questo motivo, dopo un breve periodo di osservazione in uno spazio adiacente alla sala operatoria, la paziente viene trattenuta in day hospital oppure in ricovero per la notte successiva. Il dolore causato dall’intervento è facilmente attenuabile attraverso la somministrazione di antidolorifici.

Nel caso in cui sia presente il drenaggio, spesso utilizzato al fine di eliminare possibili accumuli di fluidi, questo viene rimosso prima della dimissione oppure nel corso del primo controllo in ambulatorio. Al ritorno a casa, il seno si trova avvolto in un bendaggio, che viene tolto dal chirurgo nel corso della prima medicazione in fase di visita di controllo.

Da quel momento la paziente indossa un reggiseno contenitivo ed elasticizzato, che in alcuni casi è già utilizzato sin dalle dimissioni. I punti di sutura sono solitamente rimossi una settimana dopo l’intervento.

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Tempi di recupero

I tempi di recupero sono piuttosto variabili e soggettivi. In ogni caso, durante le 48 ore successive all’intervento è fondamentale che la paziente osservi il riposo assoluto.

Nei giorni successivi, è possibile, poco a poco, riprendere le proprie normali attività quotidiane avendo cura di non compiere sforzi, non esporsi al sole e non sottoporsi a saune, lampade abbronzanti e bagno turco.

Nei primi giorni è normalissimo avere dolori muovendo le braccia, perciò è importante non sforzarsi e riprendere le proprie attività in maniera molto graduale. Dopo la prima settimana è possibile riprendere anche l’attività lavorativa, purché non si tratti di un lavoro pesante. Dopo circa 30 giorni dall’intervento solitamente è permesso tornare a svolgere anche attività sportiva.

Ovviamente è fondamentale seguire con precisione le indicazioni del proprio chirurgo e rispettare le linee guida e le tempistiche da lui suggerite, ma anche ascoltare il proprio corpo non sottoponendolo a stress e non affaticarlo.

Mastoplastica additiva sottomuscolare e sport

Non c’è ragione per cui le donne che praticano sport e non sono soddisfatte del proprio seno, rinuncino alla possibilità di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva. In questo caso l’inserimento più consigliato è proprio quello sottomuscolare, in quanto generalmente le sportive dispongono di un tessuto adiposo piuttosto sottile.

Inoltre, è meglio utilizzare delle protesi tonde rispetto alle anatomiche, in quanto sono meno soggette a roteazioni che potrebbero mutare la forma delle mammelle. Dopo l’operazione, nelle pazienti con decorso regolare, è consigliata la ripresa delle attività sportive leggere non prima di quattro settimane.

ragazza fa sport su tappeto palestra

Per gli sport più pesanti o che comunque interessano maggiormente la parte superiore del corpo, è bene attendere anche sei settimane. Chiaramente è importante sempre valutare ogni caso specifico, quindi è fondamentale attenersi alle indicazioni del proprio chirurgo che, a seconda delle condizioni fisiche personali, consiglierà quando poter riprendere l’attività sportiva.

Una volta trascorse le tempistiche indicate, durante le quali le cicatrici saranno anche perfettamente guarite, non c’è motivo di preoccuparsi per i propri impianti: un lavoro ben fatto, personalizzato sulle esigenze della paziente e utilizzando protesi moderne e di qualità, garantisce la giusta sicurezza e comfort.

Allattamento al seno

Molte donne temono di non poter allattare il proprio bambino in caso di una gravidanza successiva all’intervento di mastoplastica additiva sottomuscolare.

Questo è un timore del tutto infondato, perché, di norma, nessun taglio va a ledere i dotti galattofori.

allattamento al seno

Inoltre, incidendo nel solco sottomammario, l’areola e il capezzolo non vengono minimamente interessati. Un’ulteriore preoccupazione delle donne che si sono sottoposte a un intervento di mastoplastica additiva è quello di pregiudicare l’aspetto estetico del seno se si decide di allattare il proprio bambino.

A questo proposito è importante sottolineare che le modificazioni del tessuto mammario avvengono già durante e dopo la gravidanza, a prescindere dall’allattamento, e sono imputabili perlopiù all’aumento di peso della donna. Se l’incremento di peso non è eccessivo e si aggira tra gli 8 e i 12 kg, solitamente non ci sono modifiche nel seno tra prima e dopo.

Ovviamente i cambiamenti delle mammelle sono un fattore molto soggettivo, come d’altronde lo sono anche per le donne non operate.

Conclusioni

Diversi sono i motivi per cui una donna può essere spinta a desiderare di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva sottomuscolare.

L’importante è affidarsi sempre e solo a chirurghi plastici esperti, che sappiano studiare un piano personalizzato a seconda delle caratteristiche della propria paziente e delle sue esigenze, ma anche che operino in cliniche all’avanguardia, diffidando da soluzioni a basso costo per risparmiare: la sicurezza e la professionalità sono fattori imprescindibili quando si tratta della propria salute.

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