Ogni donna è unica e merita di sentirsi a suo agio con il proprio corpo. Provare imbarazzo o insicurezza riguardo al proprio aspetto è una condizione in cui nessuna donna deve trovarsi e, nel caso in cui questo si verifichi, è opportuno cercare una soluzione immediata. Il seno è una parte del corpo femminile che genera spesso disagio per asimmetrie tra le mammelle, misure sproporzionate o per la perdita di tonicità dopo parto e allattamento.
La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica, praticato per aumentare il volume del seno. È il procedimento di chirurgia plastica più richiesto al mondo, perché permette di ottenere risultati notevoli a fronte di una breve degenza nella struttura preposta e tempi di recupero molto veloci. Si ricorre alla mastoplastica additiva principalmente per ragioni estetiche o, in alcuni casi, a seguito di terapie post-oncologiche legate al seno.
La mastoplastica additiva sottoghiandolare è un breve intervento eseguito in anestesia locale, sicuro e funzionale, che finalmente rende accessibile a tutte l’aumento del volume del seno senza le complicazioni e il lungo decorso delle operazioni di mastoplastica classiche. Si tratta di una tecnica innovativa sempre più scelta da chirurghi e pazienti, che consente il posizionamento della protesi sotto la ghiandola mammaria anziché sotto al muscolo pettorale, seguendo in questo modo la naturale conformazione anatomica del corpo. Questo intervento garantisce migliori risultati estetici, una durata minore dell’intervento e del decorso post-operatorio, maggior sicurezza e minori probabilità di complicazioni.
Che sia per aumentare la misura del proprio seno, per renderlo più simmetrico oppure ridargli forma e tonicità a seguito di una gravidanza, dell’allattamento o dopo un’importante perdita di peso, non c’è dubbio che la mastoplastica additiva sia l’intervento di chirurgia plastica più richiesto in tutto il mondo.
Si tratta ormai di operazioni molto semplici e sicure, svolte posizionando protesi, tonde o anatomiche, sotto al muscolo gran pettorale o sotto la ghiandola mammaria.
Studiavo all’università, e per un paio di settimane rimasi a casa di mia nonna per poter poi riprendere a frequentare le lezioni.
Feci, come vi raccontavo un solo controllo per levare i punti, ah! i drenaggi dopo 3 giorni me li levai da sola, il chirurgo mi aveva detto come fare al telefono.
Decisi di operarmi. Era gennaio 2007 e la sera prima ricordo che ero emozionatissima, avrei voluto gridare al mondo la mia felicità, ma non avevo nessuno con me, nessun sostegno e nessuno che mi potesse accompagnare.
Ciao amici!
Il mio desiderio di avere un seno, che non avevo, accresceva in me sempre più e all’età di 19 anni ricordo, iniziai a mettere da parte dei soldini per poter un giorno coronare il mio sogno, un seno, simbolo di femminilità, io crescevo ma in un corpo di bambina, che non voleva saperne di farmi diventare come le mie coetanee…
…ero sola, nella mia scelta, i miei genitori contrari e l’unica sostenitrice era la mia nonna, sapeva quanto ne soffrissi e soprattutto lei poteva capirmi perché dopo la sua prima gravidanza ebbe una forte mastite che la portò ad intervenire d’urgenza ritrovandosi alla giovane età di 22 anni con uno dei due seni più piccolo, e a quei tempi, lei tuttora mi dice sempre se ci fosse stata la possibilità, avrebbe sicuramente fatto ricorso alla chirurgia estetica perché per una donna il seno, quale simbolo di femminilità è importantissimo.
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